Cervello e Realtà



Cervello e Realtà: in che modo questi due elementi sono connessi e come possiamo utilizzare il nostro organo più potente al fine di creare la vita che desideriamo?

Sono sempre stata affascinata dal cervello umano, dalla sua complessità ed inaccessibilità. Per quanto sia stato studiato da eminenti scienziati ed esaminato da tutte le possibili angolazioni, questo organo straordinario resta per moltissimi aspetti un mistero. Del cervello è stato detto che "è il più complicato oggetto materiale dell'universo conosciuto".

Il cervello è costituito da oltre 10 miliardi di cellule nervose e oltre 50 miliardi di altre cellule e pesa meno di 1,5 chili! Ed è la cosa più straordinaria che si potrebbe immaginare! Esso controlla e regola i processi inconsci del corpo come la respirazione ed il battito cardiaco e coordina i movimento involontari. E' la sede della coscienza, del pensiero e della creatività!

Diverse aree del cervello svolgono differenti funzioni. Alcune ricevono messaggi dagli organi di senso, controllano l'equilibrio e la coordinazione muscolare, altre ancora si occupano delle emozioni, dei ricordi, delle abilità motorie di base, della parola e dei calcoli matematici.
La vita è estremamente complessa e, nel corso di una singola giornata, noi svolgiamo centinaia di semplici compiti che però richiedono milioni di complessi calcoli mentali da parte di differenti aree del cervello.

Al di là di quelle che sono le indiscutibili ed incredibili capacità del nostro cervello, ciò su cui voglio concentrarmi adesso, è in che modo esso interpreti la realtà che ci circonda e nella quale siamo letteralmente immersi.

Una delle cose più interessanti che la scienza ha riscontrato è che, quello che noi chiamiamo percezione, ciò che vediamo, ascoltiamo, tocchiamo, gustiamo ed odoriamo, non rappresenta affatto un test affidabile di che cosa la realtà sia veramente. Non possiamo fidarci dei nostri sensi! Basandoci sulla percezione che essi ci forniscono, ad esempio, potremmo pensare di trovarci su di un pianeta assolutamente fermo mentre, come tutti sappiamo, la Terra gira su se stessa ed intorno al Sole, seguendo un'orbita, cioè una traiettoria ellittica di circa 950 milioni di chilometri. Il nostro pianeta si muove sulla traiettoria dell'orbita a una velocità media di 29 chilometri e 600 metri al secondo.

Molti esperimenti e studi sono stati fatti con riguardo alle nostre prime esperienze sensoriali e su come esse condizionino la fisiologia stessa del sistema nervoso appurando che, in ultima analisi, quest'ultimo ha la funzione fondamentale di mantenere e rafforzare l'iniziale interpretazione della realtà. Tutto ciò che non rinforza l'interpretazione iniziale, non può entrare nel sistema nervoso e viene totalmente escluso.
Si tratta di un fenomeno che gli psicologi chiamano impegno cognitivo precoce. Precoce, perché lo facciamo in una fase iniziale del nostro sviluppo. Cognitivo, perché è il modo in cui iniziamo a vedere il mondo che plasma letteralmente la funzione e l'anatomia del sistema nervoso. Impegno, perché ci ancora ad una realtà particolare, che ci imprigiona in un sistema fisso di percezioni.

Per comprendere meglio questo concetto, possiamo fare riferimento all'esperimento fatto da un gruppo di scienziati della Harvard Medical School su alcuni cuccioli di gatto che sono stati divisi in due gruppi e condotti in due diverse stanze; nella prima i gatti potevano vedere soltanto strisce orizzontali, nella seconda, soltanto strisce verticali. Si scoprì che, una volta cresciuti, questi gatti non discernevano più le strutture orizzontali o verticali del mondo, a seconda del gruppo in cui erano stati inseriti durante l'esperimento. Ad esempio, i gatti del primo gruppo, non potevano vedere oggetti come le gambe di un tavolo, dal momento che erano venute a mancare le necessarie connessioni neuronali.

Anche noi esseri umani siamo soggetti all'Imprinting e al condizionamento dell'ambiente così come a quello culturale, religioso, sociale ecc.... Potrebbe sembrare incredibile ma, a meno che non disponiamo di un concetto o di un'idea a proposito del fatto che qualcosa esista, il nostro cervello non prenderà quel concetto neppure in considerazione, lo escluderà totalmente. Ciò è estremamente significativo perché ci fa comprendere che attraverso i nostri frammenti di esperienza sensoriale, non saremo mai in grado di comprendere il tutto.

Ad esempio, la scansione percettiva dei nostri occhi non si estende al di là dei 0,4 - 0,7 micron e ciò significa che mentre stiamo leggendo qualcosa, noi percepiamo meno di una miliardesima parte di ciò che effettivamente esiste nella stanza in cui ci troviamo.
Sia i raggi infrarossi che gli ultravioletti, non sono percepibili. Solo i colori compresi tra il rosso e il viola sono visibili per l'occhio umano, quindi, solo le frequenze che vanno dai 400 ai 700 Hz rientrano nella nostra percezione della realtà.
Anche i nostri altri sensi sono ovviamente limitati Ad esempio, gli infrasuoni e gli ultrasuoni, che si collocano rispettivamente sotto i 16 e sopra i 16.000 Hz, non sono percepibili dall'orecchio umano. Il sonar, ma anche i delfini ed i pipistrelli percepiscono gli ultrasuoni, mentre gli elefanti percepiscono gli infrasuoni. Noi sappiamo che esistono questi suoni, solo non possiamo sentirli.

Anche gli animali hanno naturalmente le loro limitazioni; un' ape, ad esempio, non ha la capacità di vedere le lunghezze d'onda che noi percepiamo ma rileva i raggi ultra-violetti. Quando un'ape guarda un fiore da un certa distanza non vede il fiore come lo intendiamo noi ma ha una propria particolare percezione che noi non siamo in grado di cogliere. Quando sbocciano i fiori e dai boccioli esce il profumo con esso viene emessa anche una luce ultravioletta. I raggi ultravioletti aiutano l'ape nella ricerca del nettare.
Un camaleonte ha dei bulbi oculari che sono in grado di ruotare su due assi differenti. Non possiamo neanche lontanamente immaginare in che modo un camaleonte percepisca la realtà.
Nairalmente potremmo proseguire con una serie innumerevole di esempi di questo tipo.

Allora qual è la vera natura del mondo? Com'è veramente?
E' chiaro che non possiamo fidarci dei nostri sensi poichè, che ci piaccia o no, essi ci forniscono una visione molto distorta, limitando il "tutto" ad un piccolo frammento che diviene ciò che noi chiamiamo realtà e sulla quale siamo tutti in accordo proprio perchè utilizziamo i medesimi sensi.
Noi chiamiamo questo piccolo frammento del "tutto" realtà oggettiva e abbiamo sviluppato un' intera "scienza" per esplorarla. Ma la scienza è un metodo per esplorare la mappa corrente di ciò che pensiamo sia la verità. E la mappa non è il territorio. Il territorio da esporare è in realtà un'estensione della mappa e se essa non è completa, allora non possiamo esplorare il territorio che ricade al di fuori.

John Eccles, premio Nobel per la medicina a la fisiologia, è uno dei massimi neurofisiologi di questo secolo e diversi anni fa rilasciò questa dichiarazione: " Voglio che voi capiate che non ci sono colori nel mondo reale. Che non ci sono strutture nel mondo reale. Non ci sono fragranze in il mondo reale. Non c'è bellezza, non c'è bruttezza. Niente del genere . Là fuori c'è un caos, una zuppa di energia, letteralmente. Noi prendiamo tutto questo e da qualche parte dentro di noi creiamo il mondo. Tutto accade dentro di noi".

Può sembrare strano che uno scienziato esprima con parole proprie ciò che i Maestri spirituali hanno sempre sostenuto e cioè che essi non si considerano "nel mondo" ma che percepiscono il mondo intero all'interno di sè stessi". Se riflettiamo, possiamo capire che si tratta semplicemente di un cambiamento di percezione.

Oggi, gli scienziati parlano della Realtà dei Quanti, di un Campo Unificato, la matrice o campo quantico e di come tutto ciò che esiste, le stelle, le galassie, i fiori, gli esseri umani, facciano parte di questo Uno indivisibile.
Il corpo umano non sarebbe una scultura congelata fissa nello spazio e nel tempo ma un insieme dinamico di energia, informazioni e di intelligenza che costantemente si rinnova ed è in collegamento con il l'immenso campo di energia, informazione ed intelligenza che noi chiamiamo universo.

Gli scienziati stanno cominciando a capire che è la coscienza che concepisce, governa, realizza e diventa in realtà la materia fisica. Negli ultimi anni abbiamo visto alcune ricerche straordinaria in questo campo prodotte da prestigiose università e scuole mediche. Queste ricerche ci dicono che se noi potessimo osservare il corpo nel modo in cui lo fa un fisico quantistico, tutto ciò che vedremmo sarebbero atomi. E se potessimo vedere gli atomi come realmente sono, non attraverso la nostra esperienza sensoriale limitata, scorgeremmo solo delle particelle che si muovono alla velocità della luce intorno a grandi spazi vuoti. Queste particelle non sono affatto oggetti materiali. Si tratta di fluttuazioni di energia e di informazione in un enorme vuoto. In altre parole e semplificando moltissimo, il nostro corpo si ridurrebbe ad un vuoto incolmabile con pochi punti sparsi ed un paio di scariche elettriche a caso quà e là mentre il 99.999999% di esso sarebbe spazio vuoto!

La fisica quantistica dimostra chiaramente che anche il tempo e lo spazio non sono reali, ma illusioni. E' il cervello che, assumendo il ruolo di "editor" del nostro mondo, combina le informazioni sensoriali in entrata creando le forme che noi chiamiamo "realtà".
Per permetterci di esistere in questo piano di esistenza 3 D, la nostra esperienza deve essere vissuta attraverso lo spazio ed i tempo, tramite il nostro cervello. Anche se questo tipo di interpretazione della realtà da parte del cervello è ciò che ci permette di soggiornare in questo livello di esistenza senza sforzo, è anche ciò che ci limita, mantendendoci per così dire ancorati su un lato del velo.
Solo attraverso uno sforzo consapevole possiamo sfidare e modificare le mappe cognitive che ci limitano o ci trattengono da ciò che vogliamo; in altre parole, la consapevolezza del fatto che utilizziamo mappe cognitive limitate è la prima chiave importante per cambiarle, aprendo la mente a nuove emozionanti possibilità.
C'è infatti un aspetto fondamentale del nostro cervello che va preso in considerazione; noi esseri umani, grazie alla parte più recente del cervello, i lobi frontali, siamo in grado di modificare i nostri comportamenti consapevolmente, a differenza delle altre specie animali che sono costrette a seguire gli impulsi indotti dal loro apparato biologico.
Non siamo obbligati a ripetere sempre e comunque le stesse scelte e neppure a credere nelle medesime cose; non dobbiamo per forza prendere decisioni in base a quanto è già cablato nel nostro cervello basandoci su memorie accumulate nel corso del tempo; possiamo concentrarci e contemplare nuove possibilità superando il lento processo di evoluzione che distingue le altre specie animali. Ma soprattutto possiamo immaginare una nuova realtà, esercitarci mentalmente in un nuovo modo d'essere e creare una diversa immagine di noi stessi.

"Quando possiamo affidarci a noi stessi, alla nostra mente e alla fisica quantistica dei potenziali infiniti, veniamo liberati dal nostro primitivo stato mentale di sopravvivenza. Non ci sarà alcuna paura dello sconosciuto o dell'imprevedibile, poichè la nostra mente ha già creato l'esito nel nostro ambiente" (Joe Dispenza, Evolvi il tuo cervello )