La Coscienza



Il termine Coscienza si presta a molteplici e complesse interpretazioni; in questa pagina cercherò di esprimere il mio personale pensiero, elaborato a seguito di letture, approfondimenti e riflessioni individuali, senza assolutamente avere la presunzione di credere che ciò che dico sia vero o valido per chiunque.

In primo luogo mi pongo una semplice domanda:
"Di cosa sono cosciente in questo momento?"

Per rispondere devo fermarmi per un attimo; la mia attenzione si sposta sulla tastiera del computer, sullo schermo, sulle scritte dinanzi ai miei occhi; poi, ma solo in un secondo momento, su me stessa e sulla percezione di mè in quanto individuo distinto che esiste in questo momento, seduto proprio davanti al computer.
Non c'è dubbio quindi che ho una percezione dualistica della realtà, dal momento che vedo me stessa separata dal mondo esterno, di cui sono però assolutamente cosciente.

Allora mi chiedo:

"Che cosa mi permette di identificarmi con il mio corpo, con la mia personalità specifica, che riconosco come unica in mezzo a miliardi di altre personalità?"

A questa domanda non è difficile dare una risposta.
E' il mio cervello che mi consente di costruire la mia identificazione personale.
Anche un animale come un cane è un essere vivente che possiede una percezione unitaria di se stesso, ma tale percezione è diversa da quella che l'uomo ha di sè.
Potremmo dire, che il cane è come noi un essere cosciente, che percepisce la realtà tramite i propri sensi, ma non ha consapevolezza di sè.

La Consapevolezza di essere coscienti, è quindi un passaggio successivo ed ulteriore che noi umani possiamo compiere, grazie al nostro cervello e, in particolare, ad una parte di esso, il lobo frontale, situato nella parte anteriore del cervello, che ci permette di osservare i nostri pensieri, le nostre azioni, sentimenti e sensazioni.
Senza scendere in approfondimenti scientifici, mi basta dire che questa zona del cervello è la sede della personalità e del pensiero cosciente. Ci consente di riflettere su noi stessi ed è coinvolta in tutti i nostri processi decisionali e nelle nostre attività creative. Eventuali danni ai lobi frontali, che in realtà sono due, possono apportare modifiche incredibili proprio alla personalità di un individuo, quali mancanza di inibizione, euforia, scoppi di aggressività o irritabilità.

E' un privilegio per noi umani avere la consapevolezza di essere coscienti, in quanto, nel momento in cui ciò accade, comprendiamo anche che ci è possibile osservare i nostri comportamenti e modificarli, diventare persone diverse, acquisendo controllo sulle nostre vite.

Se questo è vero, mi viene però spontaneo chiedermi se tutto ciò che io sono si riduce al mio cervello e, per risolvere questo dubbio, mi pongo un'altra domanda:

"Chi è colui che osserva e che ordina al cervello di cambiare, visto che è proprio la modificazione dei collegamenti sinaptici tra i neuroni che determina il cambiamento dei miei comportamenti e quindi di me stesso, in quanto personalità?"

Non può essere il cervello stesso, visto che, indipendentemente dalle sue incredibili capacità, è comunque un organo alla pari di tutti gli altri presenti nel nostro corpo. Si deve quindi trattare della coscienza, che utilizza il cervello come uno strumento estremamente potente per elaborare ma anche modificare i pensieri, creando le nostre esperienze di vita.

Questa coscienza è ciò che io sono davvero, cioè l'Osservatore consapevole che ha il libero arbitrio sulla mia personalità pensante e soggettiva, attraverso la quale esprimo le mie caratteristiche individuali. In altre parole, per fare un'analogia con un computer, il cervello sarebbe una sorta di processore, una stazione ricevente-trasmittente, collegato a me che sono la coscienza osservatrice dell' Ego, della personalità.

Se questo ragionamento può spiegare l'aspetto individuale dell'uomo, inteso come personalità o Ego, distinto dal resto della realtà, e come questo Ego possa essere modificato attraverso un atto di osservazione consapevole, tuttavia non basta da solo a farmi comprendere che cosa in realtà animi il mio cervello e il mio corpo, indipendentemente dalla consapevolezza che ho di me.
Ci deve esere qualcos'altro, una sorta di mente, di intelligenza, di contenitore universale, che permette al mio cuore di battere senza che io ne sia cosciente, che fa crescere i fiori, ruotare i pianeti, che anima il mio stesso cervello e ogni cosa visibile.
Cosi' come un cane è cosciente ma non consapevole di sè stesso, così come un fiore cresce e sboccia in tutta naturalezza, nello stesso modo c'è una parte di noi che svolge funzioni incredibilmente complesse senza che ne siamo consapevoli. Tale intelligenza regola tutta la nostra fisiologia: battito cardiaco, funzionamento dei reni e delle ghiandole, reazioni chimiche nelle cellule ecc...
Nessuno di noi ci riflette mai abbastanza, ma è davvero straordinario rendersi conto che questa mente universale è anche dentro di noi, siamo letteralmente agganciati a quell'intelligenza attraverso il cervello medio, il cervelletto e il tronco encefalico che controllano le funzioni automatiche del corpo. Deve trattarsi di un'intelligenza illimitata poichè da vita ad ogni cosa, talmente illimitata che la personalità del nostro sè non riesce razionalmente a comprenderla.

"E' l'Osservatore che osserva, mantiene e collassa il campo quantico nella forma fisica. E' un'intelligenza vera con un'energia quantificabile, o forza, che è innata in tutte le cose. E', letteralmente, la vita. Quest'aspetto della coscienza è quello che dà la vita a tutte le cose. E' obiettivo e costante." (Joe Dispenza da "Scienza e Conoscenza n°14")

Dunque, riassumendo: io sono l'osservatore che determina la mia personalità e che consapevolmente può sciegliere la vita come la preferisce, in una condizione di libero arbitrio. Posso fare questo per mezzo della parte più recente del cervello umano, i lobi frontali.
Contemporaneamente sono connessa a quella che possiamo definire l'intelligenza o coscienza universale, senza la quale non potrei esistere, tramite parti del cervello molto più antiche, il cervello medio, il cervelletto e il tronco encefalico. In queste parti del cervello sono contenuti tutti i programmi automatici che, sin dalla nascita, ci permettono di svolgere migliaia di funzioni corporee contemporaneamente e senza alcun impegno conscio ed anche quelli che dirigono i nostri comportamenti abitudinari, le nostre credenze, tutto ciò che facciamo e pensiamo in modo automatico ed inconsapevole.

Ora, la cosa più straordinaria, è che questa intelligenza superiore, già all'opera dentro di me è anche disposta a lasciarsi dirigere dai miei pensieri, affinchè io possa realizzare un'idea, un obiettivo, o possa modificare un mio comportamento abitudinario.
Il compito del subconscio consiste infatti nel creare la realtà ricavandola dal programma presente in esso e io, in quanto osservatore consapevole dei miei pensieri, posso modificare tale programma, disattivando vecchie vie di pensiero e creandone delle nuove. In tal modo le due coscenze, oggettiva e soggettiva, si fondono nell'osservazione della realtà, creando una nuova consapevolezza.

Se volete approfondire l'argomento trattato in questa pagina, vorrei farvi notare che molte delle mie deduzioni sono state elaborate a seguito della lettura di un libro per me particolarmente illuminante.
Il libro si intitola: Evolvi il tuo cervello ed è stato scritto da Joe Dispenza, autore di diversi articoli scientifici sulla stretta relazione tra cervello e corpo. Studioso e docente di varie materie, dalla fisica quantistica alla funzione cerebrale, dal pensiero intenzionale alla natura della realtà, Dispenza è uno degli scienziati più popolari per le teorie su come creare la propria realtà.

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