Le Preoccupazioni



Che cosa sono le Preoccupazioni e perchè sono sempre presenti, indipendenemente dal fatto che le cose vadano bene o male?

Ogniuno di noi si porta dietro, pressochè costantemente, il proprio carico di preoccupazioni, indipendentemente dal fatto che le cose vadano bene o male. Ad un occhiata superficiale, questa affermazione potrebbe sembrare assurda ma se riflettiamo un attimo, ci rendiamo conto di quanto invece essa sia vera.
Se chiediamo ad una qualunque persona quale sia la sua preoccupazione, essa potrebbe ad esempio risponderci che non ha un lavoro stabile; un'altra potrebbe dire che ha un lavoro ma che questo gli crea uno stress continuo; una donna potrebbe essere preoccupata di non avere ancora avuto figli, un'altra potrebbe rodersi l'anima proprio per le preoccupazioni che questi le danno; potremmo essere felici per una bella giornata di sole per poi preoccuparci di quanto sia secco il terreno...insomma per ogni cosa esiste il rovescio della medaglia e ciò che in un dato momento per noi è la realizzazion di un sogno, puo' rappresentare invece una fonte di preoccupazione per qualcun altro o per noi stessi in un momento successivo.

Come potete constatare il nostro approccio agli eventi della vita, è di per se stesso piuttosto illogico ed è di fatto basato sul continuo dialogo interno dei nostri pensieri, dialogo che ci accompagna ogni giorno, incessantemente.
Questi pensieri purtroppo sono in gran parte negativi perchè la nostra mente, viene abituata, sin dall'infanzia a registrarli, concentrandosi su di essi.
Riflettete per un attimo: se pensate agli eventi gioiosi della vostra vita, nella maggior parte dei casi, vi ricorderete solo il momento finale di essi, e non la sensazione di gioia che avete provato; questo perchè nel momento di massima gioia, vi preoccupavate già di quando essa sarebbe finita. Siamo invece tutti quanti più inclini a ricordare imediatamente gli eventi negativi della vita, quando sono accaduti e come ci hanno influenzato, quali emozioni negative hanno suscitato, quasi che per noi, l'esistenza si riduca ad un continuo passaggio da una preoccupazione ad un'altra, piuttosto che ad un susseguirsi di attimi di gioia.
La nostra mente costruisce la propria identità proprio attraverso la registrazione dei pensieri negativi e così, senza che nemmeno ce ne rendiamo conto, ci ritroviamo con una sorta di nastro mentale sul quale sono registrati in massima parte sofferenze e preoccupazioni passate; come se non bastasse la nostra mente attinge continuamente da questo nastro per valutare qualunque situazione attuale ci ritroviamo ad affrontare. La preoccupazione diventa quindi una reazione inconscia e meccanica sulla quale perdiamo completamente il controllo.

Ma allora, c'è un modo per eliminare le preoccupazioni dalla nostra mente?
Bè, per quella che è la mia attuale esperienza, posso dire che, se l'obiettivo è quello di azzerare completamente ogni preoccupazione, si tratta di una battaglia persa; dovremmo riuscire a trasformare le nostre menti in una sorta di lavagna bianca, annullando ogni nostro pensiero negativo e osservando la realtà che ci circonda senza alcun condizionamento passato. Forse alcune forme di ipnosi profonda potrebbero aiutare ma, senza addentranci nell'uso di tecniche particolari, posso dire che c'è un semplice sistema che mi aiuta a ridurre e spesso anche ad eliminare molte delle preoccupazioni inutili e dannose che compaiono inesorabilmente nel corso delle mie giornate.
Si tratta semplicemente di essere presenti ossia di diventare consapevoli della preoccupazione, nel momento in cui questa compare. In altre parole è sufficiente esaminare razionalmente la preoccupazione chiedendosi: "perchè sto provando questa sensazione?" La mente inizierà a questo punto ad elencare tutta una serie di motivazioni; la chiave sta proprio nel prendere tali motivazioni, esaminandele una alla volta e chiedendosi se hanno una base reale, nell'ambito della situazione in cui siamo coinvolti. Nel mio caso, questo semplice processo mi aiuta, per così dire, a smontare la preoccupazione, facendomi diventare consapevole del fatto che, in realtà, nella maggior parte dei casi non esiste assolutamente nulla di cui preoccuparmi.
A questo processo aggiungo anche una domanda: "Preoccuparmi mi può in qualche modo aiutare a risolvere il mio problema o ad affrontare questa situazione?" La risposta è sempre un secco "No".
Anche in situazioni gravi, ad esempio assistere allo svenimento di una persona cara, preoccuparsi non servirà ad altro che ad annebbiare le nostre menti, impedendoci di fare la scelta più giusta in quel determinato momento.

Potreste obiettare dicendo che, in alcuni casi, preoccuparvi ha evitato un incidente o una situazione pericolosa in cui voi o i vostri cari avreste potuto essere coinvolti; in realtà, badate bene, non è la preoccupazione in sè che vi è stata di aiuto, ma piuttosto l'azione che avete compiuto di fronte alla constatazione di una determinata situazione.
(J.G. Pollard)